Non esistono sogni premonitori. Però è possibile che in alcuni sogni trovi espressione e forma l’intuizione non cosciente degli sviluppi possibili o meno di una nostra condizione attuale fisiologica, emotiva, intellettuale, relazionale.
Esempio di un sogno “brutto” che ha un significato positivo: una donna sogna una classe di ragazzi tutti senza le mani. Si chiede come possano scrivere, ma poi vede che lo fanno. Un’interpretazione possibile è questa: la castrazione o la fantasticheria di castrazione non impediscono alla donna di essere creativa. Un freudiano doc avrebbe potuto scorgere nel sogno la negazione onnipotente della castrazione.
L’interprete dei sogni deve essere costantemente irrequieto.
La teoria della rimozione sopprime il rapporto e permette all’analista di non esservi coinvolto.
Gli uomini che sono impotenti ad amare e creare perché hanno soppresso la propria disposizione femminile alla recettività perseguono il potere tanto più assoluto quanto più assoluta è la loro impotenza, e possono esercitarlo su una donna fino a spingerla al suicidio.
La ricerca del potere presuppone l’impotenza e le consegue.
Ci si può stupire di come a un forte trasporto per una donna vissuta come unica ed insostituibile possa seguirne uno altrettanto forte per un’altra vissuta anch’essa come unica ed insostituibile, cioè identica all’altra pur essendo diversa. Ciò che è identico è dunque qualcos’altro, é il sentimento che porta il soggetto verso l’una e verso l’altra.
Nella sua opera scritta poco prima di scomparire, Giorgio Sassanelli (Il femminile tra mancanza e desiderio, Astrolabio 2016) parla di una “mancanza desiderante” come, ad un tempo, dimensione femminile e condizione dell’anziano. Avrebbero in comune il senso della morte come fonte del desiderio e di realizzazioni creative. Fa tristezza che non abbia fatto in tempo a tendersi conto che dalla mancanza, dall’assenza, di per se stesse non può nascere nulla. E’ necessario qualcosa che fecondi e che è diverso nei due casi: nel primo è un presente, nel secondo un passato.
L’unico modo di pacificarsi con una perdita è assumersene la responsabilità e con questa il senso del proprio limite.
Non c’è differenza tra democrazia americana e impero zarista nella misura in cui ambedue affidano alla violenza la dimostrazione di essere nel vero.
La Santa Russia e la Città sulla collina: due integralismi, due religioni allo scontro, ma alleate contro la civiltà europea.
La democrazia, per come intesa in America e agita apertamente aggredendo l’Iraq e poi subdolamente portando la Nato a ridosso del confine con la Russia, può divenire, al contrario di quello che sembra essere, dittatura.
Nel mezzo di una tragedia che si sta consumando in Ucraina e nel mondo sono spuntati qui da noi come funghi i cretini. In termini più “scientifici” una disposizione alla paranoia ampiamente diffusa ha avuto occasione di attivarsi e manifestarsi.
Il pensiero magico alla base del pensiero scientifico di Bacone! La triade pensiero magico, pensiero religioso, pensiero scientifico. Alla base di tutto la ragione pura.
Il genocidio suggerito dal puro esercizio della ragione appare logico, funzionale e necessario alla luce della ragione pura.
Non è vero che la religione protegge dall’onnipotenza della scienza perché predica la rassegnazione: infatti non la predica in quanto promette la vita eterna, l’ingresso in una città celeste che può essere anche un nuovo mondo da realizzare sulla terra.
Dopo quasi trent’anni torno allo stadio a vedere una partita di calcio. Una grande coreografia, tutti gli ingredienti di una cerimonia religiosa, mancava solo l’incenso ma poi sono apparsi i fumogeni.
Incontrarsi e raggrupparsi sono due cose diverse: nel raggrupparsi non c’è riconoscimento come nell’incontrarsi, ma identificazione.
Riconoscere errori commessi in passato senza saperlo ti porta a chiedere quali siano quelli che stai commettendo oggi senza saperlo.
La tua mentalità, per come si è formata nel tempo, può farti fare cose che non vorresti fare e che poi non vorresti avere fatto.
Visto per caso il film di John Baird, Stanlio e Olio. Il dramma dietro la commedia. La realtà di un rapporto dietro la finzione. Per Olio la condizione del successo era il suicidio. Il suo peso, la sua mole, erano un fattore essenziale della sua comicità e lui sapeva che lo avrebbero portato all’infarto.
Cosa fa sì che la cattiva fortuna possa trasformarsi in occasione?
Una brace che ha bisogno solo di un soffio di vento per diventare fiamma. Una materia che ha bisogno solo di una scintilla per infiammarsi.
Pianeti erranti.