Bollicine di Aprile – Agosto 2017

Nel dreamtime, nel tempo del sogno, ha inizio un processo ideativo, affettivo, visionaristico che minaccia di portarti troppo lontano ed ha bisogno di una istituzione che lo contenga e lo limiti. Tale istituzione è l’intelletto, l’intelletto provvede  a contenerlo.

L’istituzione è la realtà materiale e cosciente che viene infranta nel tempo del sogno nel quale ha inizio un processo che ha bisogno di un’altra istituzione che lo contenga, quella fornita dall’intelletto.

I resti diurni sono importanti non solo perché ritrovarli aiuta ad accedere al significato dei sogni; ma anche perché invitano e indirizzano a prestare attenzione a una attività non cosciente della mente durante la veglia, ai due volti della percezione.

Il setting è per la cura come la pelle per il corpo.

La costruzione del freudismo permette di cogliere in vivo la costruzione di una religione.

I casi clinici di Freud sono come le vite dei santi.

I fantasmi originari di Freud e gli schemi di Kant

Freud ha paralizzato la ricerca degli ultimi cento anni sulla realtà psichica. Sembrava avesse detto tutto. Sembrava che per dire qualcosa in più  fosse necessaria un’altra scoperta. Non si è fatto che ripetere quanto aveva detto lui.

Che differenza c’è tra il delirio di Freud nel caso Dora e il delirio di Schreber nel caso Schreber? Tra la teoria di Freud e la “teoria” di Schreber?

I teorici dell’antipsichatria hanno rivolto la stessa critica ai due casi: in ambedue Freud  non avrebbe visto l’abuso reale.

La teoria di Fagioli è un’altra metafisica del terrore. Solo che in essa il terrore non è del peccato, o dell’inferno, o del desiderio, o della morte, o della rivalità omicida, o della distruttività, ma di qualcosa ancora più segreto, e cioè della pulsione di annullamento. Ciò che è interessante in quella teoria è dunque che essa aggiunge un elemento alla fenomenologia del terrore ed offre uno strumento in più alla politica fondata sulla metafisica del terrore.

Era un’idea e sembrava una verità

L’opposizione della chiesa cattolica di oggi alla legittimazione dell’eutanasia è un residuo della disposizione della chiesa medioevale a diffondere le rappresentazioni della danza macabra. Con il “progresso” costituito dall’affidare alla realtà ciò che non poteva più essere affidato alla rappresentazione.

Paradosso: amiamo ciò che proviamo nella presenza dell’altro, non l’altro, ma abbiamo bisogno di lui per provare ciò che amiamo e che non è lui.

Sincronicità. Eravamo un po’ quello che siamo, siamo un po’ quello che eravamo.

Il “nuovo” non ha forma; per “nuovo” bisogna intendere la indeterminata condizione affettiva e mentale che è la matrice di ogni pensiero e di ogni azione precedentemente inespressi.

L’esigenza, che si fa disperata ricerca, di novità conduce a vedere il nuovo dove non solo non c’è il nuovo, ma non c’è nulla, conduce ad allucinare il nuovo.

L’equivoco di scambiare le innovazioni metodologiche con quelle teoretiche.

Due gemelli. Poiché ciascuno di loro non è uno ma due, possono credere di potere andare per il mondo ignorando l’esistenza degli altri perché ciascuno di loro ha se stesso come proprio altro.

Negli ultimi tempi poche bollicine. E’ stato anche perché ero tutto preso dalla realizzazione insieme a una collega di qualcosa di più, di un libro. Ora è stato pubblicato. E’ questo; e se lo acquistate, ancor più se lo leggete e me ne dite, ne sarò ben contento.

copertina
L.A. Armando – M. Bolko
IL TRAUMA DIMENTICATO
L’interpretazione dei sogni nelle psicoterapie: storia, teoria, tecnica
FrancoAngeli
2017

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